Salvatore


Io non conosco chi eri, Salvatore,
ma conosco chi sei, oggi,
stretto in quel cappotto logoro,
mi basta guardare i tuoi occhi,
blu notte, profondi come il mare,
al largo, d'invero.
E come il mare mostri poco di te,
ma nascondi molto, nei fondali
profondi del tuo cuore,
ed io resto ad ascoltare
le tue parole di vino,
parole di solitudine
mai sola, perchè in strada
non si è mai soli.
Tu parli di vita, di amore, di speranza
nel domani, negli altri,
che di te non gli importa niente,
e come un bambino
gioco con le tue parole,
in esse mi perdo in mondi sconosciuti,
sognati nelle notti insonni
dei miei pensieri mondani,
ed infine resto seduto, ore ed ore,
accanto a te, a bere,
ad amare chi passa e fugge via,
e mi trasfomo in infinito come te.

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