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Visualizzazione dei post da 2012

Lo spazio bianco

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C'è uno spazio bianco tra i miei sospiri e i suoi sussurri dove scrivere parole invisibili d'amore, un piccolo manto erboso dove sdraiarsi e, fissando le stelle, disegnare la mia vita.

Cantano i passeri a Dio.

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Cantano al mattino i passeri, sull'albero, rivolti al sole tornato, dopo notte di silenzio amaro, cantano al Creatore la loro lode e la loro gioia per un altro giorno di grazia, s'alzano in volo e volteggiano tra disegni fatti d'aria su una tela di cielo, ed io stanco osservo il mio breviario peso come il mondo e resto immobile, in attesa di uno slancio d'amore dell'Amato.

Il crocifisso che porto al collo...

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Il crocifisso che porto al collo mi precede nel cammino come scudo da battaglia. Il crocifisso che porto al collo è appeso sulle mie spalle e le cinge come giogo di uno schiavo. Il crocifisso che porto al collo è sempre stretto nelle mie mani come ancora di salvezza quando naufrago la notte. Il crocifisso che porto al collo sta impresso sul mio cuore e come sentinella nella notte custodisce gelosamente il mio Amato nascosto. Ho un crocifisso che porto al collo ed è il tuo abbraccio quotidiano per il errare umano.

Se potessi nuotare...

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  Se potessi nuotare mi immergerei nelle mie lacrime la notte, nudo, per rivestirmi di Te, ma le coperte tengono strette, come legacci di costrizione, le mie mani, impedendomi di scrivere sussurri al tuo cuore. Incontri casuali lungo la strada, ritrovi di amici perduti, lasciati, per riempirmi di me, zavorra che mi affonda nel fango del quotidiano sopravvivere, affanno che comprime i polmoni dell'anima e dolorosi sospiri mentre nel buio profondo bramo il tuo volto.

Diaspora Cattolica

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  Mi guardo intorno e nulla è cambiato, nulla abbiamo imparato, nemmeno dalle parole di San Paolo, ancora a dividersi su chi più bravo, più santo, chi è di destra e chi di sinistra, chi è tradizionalista e chi preferisce altro, guardo alla politica e scopro mille sigle, tutte cattoliche, e con esse la vittoria della nostra sconfitta, maestri nell'alzare steccati anziché combattere insieme per Dio, se abbiamo lo stesso Dio. Ma la domanda si impone: ma noi abbiamo lo stesso Dio? Praticismi, formalismi, esteriorismi, avventurieri spirituali, risultato prodotto chiese vuote, popolo scandalizzato e superbia, tanta, troppa anche per poterla misurare. Non cerco risposta, perchè a quella Dio stesso ha risposto con Santa Parola, ma solo silenzio intorno a me perchè il vostro frastuono distrae l'udito dai sussurri di Dio.

Oltre

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Oltre andare nel mio cammino e restare solo, dinnanzi all'incognito quotidiano del domani, rumoreggiando alle spalle parole vuote e assonanze sfumate nell'infinito di generazioni passate, conformismo umano che trattiene e giudica e condanna, sbagliare non è peccato ma solo eccesso di amore come fiume in piena che sconvolge il creato, peccato è vivere senza chiedere scusa, senza dire ti amo, senza lasciare cadere mai una lacrima su la terra arsa dal nostro orgoglio. Vivere solo della tua presenza, in questa assenza materiale   che lascia spazio solo al gemito del cuore.  

Mi vida

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Y pensar que todo el mundo va en este mundo a partir de una pequeña grieta con vistas al universo, de las tinieblas a la luz, a continuación, volver a la oscuridad a través de una grieta en la tierra, descubrir que todo el mundo anhela para esta noche de silencio, donde escucharon el sonido de todo y cada verso se pierde como una piedra sumergirse en un barranco, en el fondo, con un eco sordo en el silencio y la paz serena. ( E pensare che ognuno entra in questo mondo da una piccola fessura che si affaccia sull'universo, dalle tenebre alla luce, per poi tornare alle tenebre attraverso una fessura sulla terra, scoprire che ciascuno anela a questa notte di silenzio, dove si ascolta il suono del tutto, ed ogni verso si perde come un sasso che precipita in un dirupo, profondo, con un eco sordo fino al silenzio e alla serena pace.)

Rotolano i sassi nel fiume

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Rotoliamo come sassi in un torrente, come tali ci raschiamo gli spigoli dell'anima alla tua acqua e assottigliata la nostra essenza, come lenti trasparenti, siamo donati a coloro che non possono vedere oltre.

Fame di Te

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Sospeso, ad ali spiegate, sopra fogli di carta, sparsi come semi sopra un vecchio tavolo, dipinto dal bagliore di una tenue candela, scrivo di Te che sei il mio tutto, in questo mio vagare terreno, profugo straniero in terra straniera, e mi spinge in alto un desiderio natio, la fame di te.

Sopravvivenza essenziale

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Aria mi circonda come essenza di Dio, respiro profondo come promessa di Cristo mi ristora, battito di vita come lo Spirito Santo che dimora nel profondo di ciascuna anima, altro cibo non serve per questa corsa incontro a Te

La croce e la Promessa

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Perchè affondi, tra le carni del mio cuore, la tua Parola, come lama rovente, affanno profondo al solo contatto, come amplesso ultimo che inarca il petto al cielo, per un' altro abbraccio dell'Amante che non muore, che si dona in quell'ultimo patibolo celeste.

Venezia (dedicata al maestro Gianfranco Biagini)

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Un bagliore affonda tra le calle di Venezia, abbracciando una gondola sola, come l'anima impenitente, io vago tra la folla in maschera che ondeggia tra le vie come onda della laguna al mattino, mentre San Marco, all'orizzonte, si staglia come dito al cielo, ad indicar la via e alle mie spalle, un ombra furtiva, rincorre i miei passi a caccia di me.

Illumina il buio

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Ti ho sempre vista furtiva intorno alla mia vita, non credere, non sei passata inosservata, anche se ti sei nascosta dietro alle persone che mi erano vicine. Le hai invitate a ballare con te, e in un giro di tango te le sei prese, ed io sono rimasto solo per lungo tempo aspettando il mio turno, il tuo invito, ma tu non sei venuta, nemmeno quando io mi sono fatto avanti su una scogliera per ballare sulle acque del mare profondo. Ma ora son qui, in piedi innanzi a te e ti fisso alla luce di una candela che ho trovato lungo il cammino, e posso dirti a gran voce, potrai ballare con me un giorno ma non oggi, perchè devo alzare questa candela.

A Te che mi sei Padre

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A Te che sei Fuoco che mi brucia nell'abisso del mio cuore e che mi struggi come cera ogni notte, lentamente, fratello nella carne e Padre dello spirito, a te che orienti il mio cammino come sirena nella nebbia notturna, e in tutto ciò non c'è fatica, ne sonno, il corpo soggiace, immobile e quieto, come passero d'inverno, come onda del mare al mattino, quel lieve brusio sulla spiaggia che rotola, come un grido profondo nell'anima, è l'essere amato, una liberazione.