Il silenzio di Elia

Ci sono momenti, come spade nel cuore, e siamo nudi come neonati... Ci sono persone, come teneri amori, che rimango impressi come marchi di fuoco...... Ci sono Amori, come ali d'angelo, che portano fino al cielo....... Ed io resto qui, seduto a terra, a scrutare gli altri volare e posso solo cantare a Dio la gioia di poter vedere il cielo.

Ho sceso le scale di quel giardino e ti ho visto, seduto, in mezzo ai tuoi amici, su quella panchina, e tra voi bambine, quasi donne, e ti ho visto giocare, un gioco innocente, un gioco da grandi, senza malizia, senza pretese, e guardando te ho visto l'amore, ammirando la tua nave che salpava per il mare, ed io, su queste scale, solo, come bitta del molo rimasta senza l'abbraccio di una cima.

Vorrei poter cantare il mio cuore, ma sarebbero solo grida stridule agli orecchi altrui, vorrei poter gridare la mia vita, ma sarebbe scandaloso peccato agli occhi altrui, vorrei poter amare senza moralismi, ma sarei un eretico agli occhi altrui, vorrei poter restare, solo, con te ma sarei nudo e quindi immorale, ma nessuno sà che io posso averti, sempre, qui nel mio cuore, come letto di teneri amanti, esser mio in ogni istante, ed io non sono più solo.

Rosa blu, unica, tra tante rose, profumo soave e colore di cielo, la tua, bianca, purezza si unisce alla mia passione, rossa, per correre, abbracciati, incontro al sole, giallo, affogando in questo infinito blu.

Scorrono le nuvole, alte, nel cielo, come il ricordo, lontano, di te nel mio cuore, e ti vedo solo giovane, sempre fresca, davanti a me, come rosa mattutina, ogni notte, quando sei nuda, quando resti qui, sdraiata accanto a me, e chiudo gli occhi e sono padrone del mio cielo, perchè volo lassù, insieme a te.

Ma io sento che l'amore esiste, amare senza peccato, amare solo i sospiri e i gemiti del tuo cuore, i fremiti della pelle, come freddi d'inverno, come ghiaccio sulla pelle d'estate, frasi sussurrate o scritte su stracci di carta, come piccoli amanti in fasce, che legano i cuori e i polsi a una corteccia perenne.

Gli occhi si chiudono stanotte e la mia testa pesa come macigno di Ercole, di tutto il resto rimane solo una bottiglia, di vino, davanti a me, vuota, e un bicchiere a metà, mentre precipito in fondo a cercare il resto di te dentro me, infine esausto, rinuncio, e muoio per te.

Soffio di vento, scuote i fili d'erba, come onde del mare, in tempesta, nel grande prato, e nel mezzo, solitario, un fantoccio per passeri, vestito a festa, con le braccia aperte, come ali, si riempe di questa luna piena, ed io, con le spalle appoggiate a questa quercia, solo, attendo, Amore, annegato in questo mare in tumulto, come la mia anima, assetata da una arsura infinita di te.

Piove e fuori gocce scivolano sui vetri della mia camera, tracciano rivoli, come rotte di navi, nel mare, e noi siamo isole solitarie, in questo mare di orgoglio, a volte vicine, simili, a volte no, e solo quando questo mare si abbassa, sentieri di sabbia ci trasformano come unico continente.

Raffiche di vento, freddo, percuotono stanotte il mio cuore, perso in qualche angolo, nel mio petto. Niente battiti, silenzio, solo respiri profondi, tremiti, come tempesta estiva, capovolgono l'anima, e l'amore, come un fiume in piena, tracima ai tuoi piedi, in cascate di sospiri, perchè non ci sei.

Ti guardo attraverso un velo sul volto, e vedo solo ombre, braccia che afferrano aria, in cerca di te, ed io posso solo alzare lo sguardo a questo cielo fatto di attimi, cielo fatto di te, mentre precipiti come stella al mio fianco, stella che scaldi il mio cuore, io malato e tu la cura.

Finestre aperte, la notte, in piedi scruto un orizzonte infinito, la mia vita, e sul mio volto, leggeri aliti di brezze marine, sospiri di te, portati da venti lontani, come gemiti d'amante, come silenziosi sussurri d'amore.

Una giovane donna cavalca senza sella, nell'aurora della vita, le lunghe trecce al vento, fresco, del mattino, dove risuonano ancora, canti di bardi lontani. Una giovane donna danza sotto raggi, infuocati, di una luna piena, caldi come baci roventi, baci di teneri amanti. Una giovane donna alza al cielo, le sue tornite braccia, e intona canti al suo uomo, canti d'amore, canti del cuore

Quanto dista, ancora, da me il tuo cuore, quanto alto, vola il tuo amore, come aquila cacciatrice, come freccia che illumina la notte, allargo le braccia aspettando l'intrepido dardo, infuocato, dritto al centro del mio petto, e fiumi di sangue, rosso, scorreranno fino ai tuoi piedi, disegnando, tra mille rivoli, un unico cuore, il nostro.

Come vorrei bere di te, sotto la calura estiva, a mezzogiorno. Come vorrei sentire la tua voce, mischiata nella melodia dei passeri la mattina. Come vorrei scaldare la mia carne al tepore del tuo corpo, in questa fresca notte. Amore dove sei? Amore vieni a prendermi.

Attimo di te nella mia mente, come respiro profondo, come pugno nello stomaco, come freccia nella schiena. Martire è il mio cuore, d'amore, finito per il troppo amare, languide carezze e umidi baci di rugiada. Solo una mano, scivola, di notte, in questo caldo letto, sfatto, e sfiorando te mi addormento.

Mia musa, ascolta il rumore, il sospiro della mia voce, il gemito del mio cuore, profondo, mare impetuoso e scosso dal caldo vento del sud, come amanti notturni tra mille candele accese, abbracciati, per un ultimo fremito d'amore.

Cerco il tuo volto tra mille fotografie, perduti ricordi lontani nel vento, rivedo noi, bambini giocare, una palla di pezza, una fionda, poche cose, e poi, improvviso come una saetta nella notte, crescere, divenire uomini. Armi e spari e grida, sangue..... morti. Non so, non ricordo, forse abbiamo giocato, per noi era uno stupido gioco di ventenni arrabbiati che correvano con un morso alla bocca e le briglie in mano a uomini oscuri. Ma la notte, ogni notte, ritornano tutti e io ricordo che un gioco non fu, che un tempo uccisi, assassino di molti, di troppi, e nessuno di essi però io scordo, gli occhi, i volti scomposti della morte violenta. E allora ogni notte ritorno a sfogliare quell'album di foto impresse come marchio nella mia testa e a tutti io chiedo.... Perdono.

Ci sono nuvole all'orizzonte come spume di onde che si infrangono sugli scogli, e io spero in qualche fresco dopo una giornata ripiena di arsura, ma nonostante la fresca brezza del temporale estivo, continuo ad ardere tra fiamme di passione in questa notte gelida.

E' giunta la tua ora mia cara stilo che mi attendi smaniosa, come sposa, la prima notte di nozze, e con essa l'amata carta, su cui amo imprimere le tracce del mio cuore, con chiazze d'inchiostro blu come il cielo d'estate quando si riflette nei tuoi occhi, e macchie di rosso come la passione del mio cuore. Giunto alla fine dello scrivere versi, osservo quel bicchiere, vuoto, di vino nero nel quale ho affogato il grido d'amore per non svegliarti mentre navigo nel mio mare in tempesta.

Getto al vento notturno parole, come sementi il contadino, camminando su sentieri stretti come moli diroccati, sperando che domani, al sole, questo cielo abbia fiorito i colori dell'amore.

Cogli l'attimo di uno slancio d'amore che nasce nel mio cuore come fiore notturno nel deserto e che io dono come pegno d'amore. Come gemma pregiata nascosta in un campo e trovata alle prime luci dell'alba, le mie parole sgorgano libere come sorgenti d'acqua sulle alte vette innevate. E vola alto la mia Amante su valli e montagne cercando l'Amato perduto durante il cammino, lungo una una vita, tra passi tortuosi e ripidi discese, scomparso tra le acque di torrenti impetuosi e forti, come mille baci delle sue labbra umide dalla rugiada del mattino, ed io, invece, stò soltanto dormendo tra le mie parole sotto un cielo di stelle.

Un lento divenire è la vita, somma di vite altrui, passate e future, volare, staccarsi da terra, in alto, e vedere le opposte rive, gli opposti porti. Luce e Amore dominano la riva orientale, Tenebra e Ombre quella occidentale. Nessuno può dire a una creatura cosa fare, nessuno è obbligato a scegliere un porto, scelta libera e consapevole sono la chiave di ciascuna vita. Ricordi Amore quel giovane ricco, bravo e anche bello, ricordi, ti girò le spalle e se ne andò, non vide nulla dinnanzi a lui, ma la Luce non lo afferrò, essa non è un marchio di schiavo, ma un pegno d'amore nascosto dentro uno scrigno nel petto di ciascuno. E noi siamo solo servi in armi, guerrieri di Luce, che brillano di luce riflessa perchè la Luce è solo un prestito, un dono gratuito, e come tanti portatori d'acqua, nella stagione torrida, noi portiamo refrigero e aiuto e consiglio e speranza. Il giorno che avrete ucciso l'ultimo guerriero, ecco quel giorno sarà la fine.

Parole come chiavi io cerco nei tuoi occhi profondi come il mare, perse in mille sguardi e in mille versi che cantano il tuo amore. Mille sospiri, come brezze marine, rinfrescano il cuore e gonfiano vele di lino per lidi sconosciuti, oceani sconfinati. Così la notte imbraccio, come remo, la mia penna e comincio scorrere la mia poesia, come barca, sul tuo cuore scrutando in cielo nuovi disegni stellati.

Ho varcato le finestre della tua stanza, stanotte, al chiaror della luna, furtivamente, e come tenero amante, ho fatto viaggiare la punta del mio dito, sopra il tuo viso. Esco dalle foreste delle tue folte chiome come cacciator audace, scivolando per le valli dei tuoi occhi, freschi come due laghi alpini in primavera, salgo poi e mi inerpico lungo la salita del tuo naso, come un capriolo salta le vette, fino a precipitare giù, scorgendo le grotte del profeta Elia, nelle quali il tuo lieve respiro esce ed entra come mille sospiri d'amore, ed infine cado nel profondo mare della tua bocca, contornata dalle tue umide labbra come spiagge al mattino di luglio, che custodiscono la via al tuo cuore, ed io in esso precipito.

Perchè stanotte non sei qui, eppure lo sai, senza te io non volo, alzo le mie braccia al cielo perchè se sei mia tutto succede e anche tutto il male si arrende se tu stai con me. Ma tu chi sei? Io sono infinito io sono l'amore, amore chiama amore e tra mille sospiri del cuore, la notte si cercano, si trovano tra i sogni e i gemiti del cuore.

E sono corso lungo il mare fin sopra sentieri di luce, riflessi sull'acqua tremula, la via per il sole, la via per il cielo, per precipitarmi nell'infinito da Te.

Potessi un giorno volare tra i picchi rocciosi del tuo cuore, potessi un giorno cadere ed accarezza, o sfiorare, i fianchi dei tuoi sentimenti, potessi un giorno salire alto nel cielo e scomparire, potessi un giorno incontrare un angelo per poter cantare al suo cuore questi versi, potessi un giorno incastonare tutto ciò nel mio cuore, potessi un giorno amare così solo un istante, un momento, potessi un giorno, un istante, fare tutto questo, potessi un giorno.

Io volo come gabbiano su mari in tempesta tra flutti minacciosi e schiume rabbiose, volteggio e scruto tanta forza vorticando nell'aria, ora basso ora alto, come una penna che scorre veloce su un foglio e che scrive e che sale, disegnando linee di vita con parole semplicemente sussurrate al cuore di chi vuole amare.

La vita è un continuo divenire, a volte a passi corti, altri barcollando, come infante che procede a passi incerti incontro alle braccia della madre, per poi infine cadere in un oceano d'amore.

Una furtiva lacrima scende sul tuo volto, formando piccoli rivoli, come torrenti tortuosi di montagna, fino a cadere a terra e, per ciascuna goccia, nascono profumatissimi fiori, come mille sospiri d'amore.

Tratto nero, marcato a volte e a volte no, struscia la sua traccia lungo linee a volte dritte a volte curve, e mai ripassate, ma sempre in linea anche quando, messo un punto, ricomincia da capo il suo tratto marcato.

Pioggia e lacrime scorrono le rughe del mio volto, il sole comunque risplende su di me, abbracciandomi con un arcobaleno infinito, ed io posso solo alzare gli occhi al cielo e pregare, perchè Tu mi ami, comunque, e le mie lacrime, come preghiere, si confondono alla tua pioggia, come se fossero baci d'amore per me.

Danza la notte, sul suo terrazzo, la vedova davanti a un manichino a festa vestito, la luna e le stelle son luci e testimoni della danza all'amore. L'amato è morto e lei, amante per sempre, lo ricorda ogni notte così e lo vede, presente, dinanzi a lei, sicura, ne odora il profumo nell'aria. Danza la vedova sul suo terrazzo e si bagna di lacrime, le braccia che stringono al collo, un manichino, un ricordo, ma in fondo al cuore lei sorride e, alzando lo sguardo, si stringe tra le braccia del suo amato, vestito a festa, sul suo terrazzo.

In un mondo assetato d'amore, poeta è colui che passeggia attento appoggiato a una penna come se fosse un barattolo di latta, raccogliendo gocce di pianti notturni, e donare alla sua morte, un mare di amore.

Se qualcuno mi avesse insegnato avrei attraversato questo mare in tempesta, e sarei corso squotendo le folte chiome degli alberi, ma così non fù. E sono rimasto qui, chiuso nella mia casa, aspettando che qualcuno venisse ad amarmi, ma nessuno bussò. Mi agito nel mio letto e cerco antiche forme di tenere amanti, lontane, ma ricordo soltanto il tuo volto, tra mille chimere di amanti fuggite.

Le tue parole sono per me gocce di rugiada, a volte amare come lacrime, ma sempre dolci nel mio cuore. La tua voce è per me il suono di mille corni da battaglia, di mille arpe notturne che si fondono nei sospiri di amanti focosi. Mille amplessi non valgono la tua vista, la tua voce, soltanto il tuo odore mi inebria e io perdo l'anima in te.

Ho visto donne rimpiangere uomini, uomini anelare donne, in questa infinita ricerca il non riuscire a trovarsi è come procedere nel mare quando 'cè nebbia. Non ho ne bussola ne stelle da donarvi, io canto soltanto l'amore solitario.

Profumo di mare in questa calura estiva, nascosto all'ombra della mia solitudine, mi sdraio e scruto, tra i rami, spicchi di cielo blu e vedo volteggiare, in alto, un falco mentre io mi domando perchè mi hai lasciato solo. Una principessa e un falco soltanto questo mi resta di te, e il suono della tua voce nel mio cuore. E continuo a guardare al cielo, tutte le volte che ti penso, e dopo averti scorto, sorrido ai tuoi volteggi, lassù, in alto, nel cielo.

Padre e figlio si guardano attraverso un vetro, un uomo e un bambino, neonato, non possono parlare ma il loro sguardo racconta un'amore. Padre e figlio si guardano attraverso il loro orgoglio, due uomini, non riescono più a parlare, solo litigare, ma anche in questo può esistere amore. Padre e figlio si guardano in un letto di ospedale, un vecchio e un uomo, un respiratore li separa e non possono più parlare, possono solo donarsi lacrime di amore. Padre e figlio non riescono a parlare, loro sanno soltanto amare.

Notte fatata la notte dei fuochi, tra lampi e preghiere, spiriti al cielo. Salgono al cielo le fiamme a Beltaine, per ogni faloppa un sospiro al Signore, per ogni fiammella un sospiro d'amore. Festa a Beltaine e tra danze e tamburi ti cerco, tra ombre e bagliori rincorro l'amato. Ma l'amante è scomparso volando alto tra i figli di Shannon, ed io rimango a danzare ai fuochi a Beltaine.

Fatina notturna che porti luce negli anfranti nascosti alla luna, che danzi tra prati estivi mondati, e che vaghi tra sterpi e tra profumatissime rose fino, esausta come me, riposare nel profondo del cuore, portando il profumo di lei.

Scruto lo specchio e vedo un ombra informe, abbasso lo sguardo al cuore e scopro maschere, in abbondanza, per quella sinistra ombra. Forma e sostanza, potenza e atto, ingredienti di pasta umana in attesa della forza che crea unicità infinite e interminabili sospiri sotto questo piccolo cielo.

Leggera brezza, mi sfiori le labbra e mi porti il sapore di lei, chiudo gli occhi e lascio scivolare la mia testa indietro, mentre la mia lingua scorre su quelle labbra, umide, assaporando brandelli di te, ed infine, apro gli occhi a quel cielo stellato che si riversa in me come mille cascate di te.

Finalmente l'attesa è finita! E' stato pubblicata la nuova raccolta di poesie, anzi una triplice raccolta che comprende l'ultime due e quella nuova. Per l'acquisto e/o informazioni rivolgersi a giovannivannini@live.it Grazie a tutti.