Il ventenne soldato


Cerco il tuo volto
tra mille fotografie,
perduti ricordi lontani nel vento,
rivedo noi, bambini giocare,
una palla di pezza, una fionda, poche cose,
e poi, improvviso
come una saetta nella notte,
crescere, divenire uomini.
Armi e spari e grida, sangue..... morti.
Non so, non ricordo,
forse abbiamo giocato,
per noi era uno stupido gioco
di ventenni arrabbiati
che correvano con un morso alla bocca
e le briglie in mano
a uomini oscuri.
Ma la notte, ogni notte,
ritornano tutti
e io ricordo che un gioco non fu,
che un tempo uccisi, assassino di molti,
di troppi, e nessuno di essi però
io scordo,
gli occhi, i volti scomposti
della morte violenta.
E allora ogni notte
ritorno a sfogliare quell'album di foto
impresse come marchio
nella mia testa
e a tutti io chiedo....
Perdono.

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