Bevendo da Theis (all'Irish Pub - Firenze)
Seduto scruto
la linea del bancone,
di legno, che si perde
nella prospettiva
irta di ostacoli,
pinte e boccali,
e che corri
tra gli angoli di confine
e ridi e passi, oltre l'ostacolo,
piccoli sogni neri
in cui ognuno si perde,
in cui ognuno ritrova
la sua fanciullezza,
e ti ascolto, in silenzio,
parlare la lingua antica
dei miei padri, mentre io
chiudo gli occhi
e in essa mi perdo
in lontani ricordi,
in perduti sogni
nel mio sangue di Cork,
che zampilla dal mio profondo
cuore in esilio.
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